La rottura del legamento crociato craniale (LCCr) è una delle patologie ortopediche di più frequente riscontro clinico nella specie canina, in particolare in soggetti di taglia medio-grande e gigante, in cani in sovrappeso oppure molto attivi.
Le cause
Le cause possono essere dovute a diversi fattori, soli o associati, che concorrono nel determinare la malattia: traumatici, degenerativi, conformazionali, anatomici ed autoimmunitari.
La lesione del legamento crociato più frequente non è di natura traumatica ma di tipo progressivo-degenerativo come conseguenza di uno stress meccanico cronico che si esercita sul legamento stesso per azione di molteplici fattori che si estrinsecano in una spinta craniale della tibia per effetto del carico ponderale che porta a progressivo indebolimento, degenerazione, rottura parziale, e solo tardivamente a completa rottura.
A seguito di questo particolare decorso si assiste ad una progressiva perdita di stabilità articolare a cui consegue lo sviluppo di un’artropatia degenerativa progressiva (DJD) e spesso di una lesione meniscale secondaria. Il cane quindi inizia a zoppicare e la sua capacità di movimento viene progressivamente compromessa.
Il trattamento deve essere volto al recupero della stabilità articolare, alla remissione della sintomatologia ed all’arresto dei processi degenerativi articolari secondari.
Il trattamento mininvasivo: la tecnica chirurgica MIPO TPLO
La TPLO, acronimo di Tibial Plateau Leveling Osteotomy (Osteotomia di livellamento del piatto tibiale) è la tecnica chirurgica attualmente più utilizzata per il trattamento del legamento crociato craniale nel cane.
Nel nostro centro viene applicata in maniera mininvasiva, come ci indica l’acronimo MIPO (Minimally invasive plate osteosynthesis). La tecnica chirurgica innovativa mini invasiva ci consente di trattare il legamento crociato attraverso un’incisione da 3 cm e una da 1 cm. Questa tecnica non prevede alcuna sostituzione del legamento crociato in quanto, mediante una modificazione della geometria articolare, permette di ottenere l’annullamento di forze indesiderate.
In particolare, mediante la correzione dell’inclinazione del piatto tibiale, si propone di assicurare la stabilità dinamica cranio-caudale a carico dell’articolazione del ginocchio durante la fase d’appoggio del passo.
La TPLO è al momento l’osteotomia correttiva più utilizzata e riconosciuta da numerosi chirurghi ortopedici quale miglior opzione per il trattamento di rottura del LCCr in cani di taglia grande/gigante.
I vantaggi di questa tecnica chirurgica comprendono la precisione geometrica e il mantenimento nella posizione originale dei componenti distali del meccanismo estensorio della gamba, tendine patellare e cresta tibiale, senza modificare la biomeccanica dell’articolazione patello-femorale.
Nel video che segue il Dott. Alessandro Tripicchio spiega il trattamento in fase pre e post operatoria.
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